Pulp Exploitation by Okina Sagi

Pulp Exploitation by Okina Sagi

autore:Okina Sagi [Sagi, Okina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mille Battute
pubblicato: 2024-03-08T23:00:00+00:00


Un finale diverso di Erick Proto

«Ripetimi di nuovo il piano.»

«Cazzo, Tom, te l'ho spiegato almeno tre volte.»

«Lo so, lo so, è solo che non voglio fare errori.»

«Vedi quell'uomo seduto al tavolo accanto alla donna con quel bambino che non smette di piagnucolare?»

«Lo vedo, giacca blu.»

«No, idiota, camicia bianca, dall'altro lato.»

«Trovato. Bene, io mi occupo di lui, tu pensa alla donna.»

«Facciamo che tu pensi alla donna e io faccio fuori il bastardo. Ah, e cerca di non combinare cazzate questa volta.»

«Andiamo Vince, ancora con questa storia? Mi è scappato un colpo, la pistola mi stava scivolando dalle mani, è stata colpa di quelle fottute patate fritte di Jackson's.»

«Sì, come ti pare. Sei pronto?»

«No no, aspetta aspetta…»

«Che c'è?»

«Sai che non mi piace uccidere le signore, Vince...»

«Aspettami in auto.»

Lo sportello della Challenger si chiuse bruscamente e Vince si trovò davanti all'entrata del Madison.

«Pisciasotto. Fottuto pisciasotto.»

La porta di legno fece un flebile stridio e l'uomo era già al bancone del bar prima che l'uscio si richiuse, lasciando entrare l'aria gelida di dicembre.

Il tronfio barista, di fronte a Vince, si aprì in un saluto freddo e impacciato.

«È da un po' che non ti si vedeva da queste parti.»

«Già, Ero in vacanza.»

«Sei qui per lavoro?»

Con una mano Vince tirò indietro un lembo della giacca lasciando intravedere il calcio in legno della sua Colt.

«Ho paura di sì, Bill.»

L'uomo mandò giù un pesante boccone di saliva mentre iniziò a sudare nervosamente.

«Sta giù e non ti muovere.»

Lo sgabello girò velocemente e Vince sfoderò la rivoltella mentre si avviava verso il tavolo dell'uomo.

L'intero locale era un costante mormorio di voci e risate e quando partì il primo colpo tutto si fermò.

La fiammata, diretta alla nuca del banchiere, lo colpì perfettamente, forando il cranio e sbalzandogli la testa nel piatto di spaghetti e polpette davanti a lui.

La moglie strabuzzò gli occhi per l'orrore e lanciò un urlo che venne spento dalla seconda pallottola che la colpì dritta alla gola trapassando l'aorta e coprendola di sangue fino alle caviglie.

Vince si lasciò andare a una risata demoniaca mentre la donna rantolava e tirava le ultime boccate di fiato prima che a testa le crollasse sul petto.

Si voltò poi verso il bambino con la canna puntata verso il suo petto, fece un sorriso e rialzò delicatamente il cane mentre riportava la pistola nel fodero.

«È il tuo giorno fortunato, nanerottolo.»



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